Io, bomba a orologeria,
Senza fili colorati da troncare
O alcun modo di annullare questo conto
Che alla rovescia mi divora in ogni istante,
Vomita vita incongrua e sfinita - non c’è
Pranzo a bilanciare la pecunia, soltanto
Goffo incedere di passi strascicati
A prolungare agonie già programmate
Già sfasciate, col rumore delle scarpe;
Le trascina un’oblio impaziente, incappucciato:
È lui soltanto che non ti ha abbandonato mai;
Ha liberato i tuoi due polsi incatenati
A far danni in anni, pochi e striminziti
Ma ritornano le piaghe sulle braccia
Ferme più per dolore che per acciaio.
Già tintinnano gli ultimi tuoi giorni che mai
Davvero hanno dimenticato quel cordone:
Sai, l’ombelico di ogni fine è qui dentro noi
Nell’incedere mortale, quasi a noia,
Da vita a Stige senza ritorno, se non
In sguardi in fuga da quelli di aguzzini
Indifferenti come silenzi e addii,
Muti come spalle che non torneranno
Che si allontanano senza alcun suono.
Non sboccia alcun senso su questa torta
O luce da spegnere sperando,
Solo un altro passo inutile
Solo un’altra notte in bianco.
Finirà presto il viaggio:
Non ho più lacrime
Non hanno senso.
Ho detto addio
E ti amo
Troppo,
Sai?
U.S. by Dario Beltrami is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
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