Questa mattina mi sono svegliato insieme a un sogno; era uno di quei sogni in technicolor, uno di quelli da grande schermo, non sapevo se ero spettatore o protagonista o entrambi, ma, di nuovo, nei sogni si dice che si è tutti i personaggi.
Ma divago, come al solito.
Ma divago, come al solito.
Interno di un treno, mattina presto.
Fuori dal finestrino passano immagini dei
sobborghi di una città, il treno che se ne allontana.
Un uomo e una donna sono soli nello
scompartimento, parlano
LUI
(guardando fuori dal finestrino)
Lo sai? Mi hai rivoluzionato la vita.
Davvero, non scherzo.
Davvero, non scherzo.
LEI
(sguardo interrogativo)
Ah sì? E perché?
LUI
Perché non soltanto
sei la mia migliore amica...
sei la mia migliore amica...
LEI
(lo interrompe, sorridendo)
Ah, e quindi io sarei
soltanto la tua migliore amica...?
soltanto la tua migliore amica...?
LUI
(ride)
Ma no, lo sai che non intendo quello...
Fammi finire.
Fammi finire.
LEI
(sorride, attende)
LUI
(continua a guardare fuori dal finestrino)
(continua a guardare fuori dal finestrino)
...Perché non sei soltanto la mia migliore amica
(la guarda negli occhi)
sei anche la donna che amo.
(la guarda negli occhi)
sei anche la donna che amo.
LEI
(attende, capisce che lui non ha finito)
"..."
"..."
LUI
Capisci?
LEI
"..."
LUI
Hai rivoluzionato la mia vita.
Prima di incontrarti ero abituato a pensare
alle mie ragazze come qualcosa che svaniva
durante la settimana, a qualcuno che poi incontravo
da qualche parte durante il weekend.
(si ferma, qualcosa fuori dal finestrino ha catturato
per un istante la sua attenzione.
per un istante la sua attenzione.
Sembra quasi che abbia perso il filo.
Lo riprende.
Continua a guardar fuori e continua)
Lo riprende.
Continua a guardar fuori e continua)
Con te è diverso.
LEI
Ah sì? E come?
LUI
(ancora guarda fuori, sognante)
Sì, è diverso.
Io e te...
(si gira, la guarda negli occhi)
Partiamo insieme.
(si gira, la guarda negli occhi)
Partiamo insieme.
Ora, io non so niente di niente, solo che stavo per riaddormentarmi con un sorriso stampato sulle labbra, dopo che la mia corteccia cerebrale mi aveva servito questa scena da film su un ipnagogico piatto d'argento; poi, come ripensandoci, butto un occhio al telefono "è vero" mi dico "che ho premuto lo snooze un paio di volte, ma di sicuro c'è ancora tempo prima di alzarsi!"
urla il display.
"Oh, cazzo sono in ritardo!!!"
Le mattine hanno questo modo tutto loro di ricordarci che il tempo di sognare è finito.
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